Buongiorno, come di consueto diamo uno sguardo ai mercati.
MERCATI AZIONARI ASIA
In Asia le borse cinesi sono salite dopo l’annuncio dell’intesa commerciale con gli Stati Uniti, con lo Shanghai Composite in rialzo di circa il 2%, e l’Hang Seng a +3,2%. Inoltre la People Bank of China ha segnalato una ripresa dell’economia, ma ha riconosciuto la debole domanda interna e la pressione deflazionistica. In Giappone il Nikkei ha chiuso a +4,6%, guidato dai titoli tecnologici.
MERCATI AZIONARI AMERICA
Negli Stati Uniti, i mercati azionari hanno chiuso la settimana in forte rialzo, sostenuti dall’ottimismo per i progressi sul fronte commerciale. Gli investitori hanno accolto positivamente l’accordo quadro raggiunto con la Cina, che prevede la ripresa delle esportazioni di terre rare verso gli USA e l’allentamento delle restrizioni statunitensi su alcune tecnologie sensibili. A sostenere ulteriormente il clima positivo hanno contribuito anche dati macroeconomici favorevoli: la fiducia dei consumatori è migliorata e l’inflazione PCE ha registrato solo un lieve aumento. L’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno guadagnato rispettivamente il 3,4% e il 4,2%, grazie alla spinta dei titoli tecnologici.
MERCATI AZIONARI EUROPA.Â
In Eurozona l’indice MSCI Europe ha chiuso in rialzo dell’1,3%, grazie al cessate il fuoco e all’attenuazione dei timori di un conflitto commerciale prolungato. Anche la promessa di stimoli economici tedeschi e l’aumento delle spese militari della NATO hanno sostenuto il mercato. Il DAX tedesco è salito del 2,9% e sia il CAC 40 che il FTSEMIB hanno guadagnato l’1,3%. Sul fronte macro, l’economia dell’Eurozona resta stagnante a giugno, con il PMI composito fermo a 50,2. La Germania ha registrato un modesto rimbalzo, ma la Francia si è contratta per il decimo mese consecutivo.
FOREX
Sul mercato valutario il dollaro ha perso terreno contro l’euro, scendendo a EURUSD 1,172 (-1,7%), sostenuto da diversi fattori: pressioni sull’indipendenza della FED, rinnovate speranze per un accordo Cina-USA e aspettative monetarie divergenti fra le due banche centrali.
COMMODITIES
Nel mercato delle commodities sia l’oro che il petrolio hanno registrato perdite. Il primo è sceso a 3.274 USD/oncia (-2,8%), complice la riduzione delle tensioni geopolitiche e l’ottimismo sui negoziati commerciali tra USA e Cina. Il petrolio ha vissuto la sua peggior settimana da marzo 2023: il WTI è sceso a 65,52 USD/ barile in calo del 12,6%, con il venir meno del “premio di rischio” legato al conflitto israelo-iraniano. Un lieve rimbalzo a fine settimana è stato sostenuto da scorte in calo e maggiore domanda negli Stati Uniti.
Agenda
Vediamo ora i principali avvenimenti della settimana che potrebbero influenzare i mercati:
Mercoledì
Alle 16:15 in Zona Euro è atteso il discorso della Presidente della BCE Lagarde
Alle 16:30 negli Stati Uniti saranno rilasciati i dati relativi alle scorte di petrolio greggioÂ
Giovedì
Alle 14:30 gli Stati Uniti comunicheranno il dato relativo alle richieste iniziali di disoccupazione e il tasso di disoccupazione.
Venerdì
Alle 09:30 in Zona Euro è atteso il discorso della Presidente della BCE Lagarde
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