Buongiorno, come di consueto diamo uno sguardo ai mercati.
MERCATI AZIONARI ASIA
In Asia ha dominato il mercato cinese, con l’Hang Seng e lo Shanghai Composite in rialzo rispettivamente del +13,0% e del +12,8%, registrando la miglior performance settimanale dal Novembre 2008. Anche il Nikkei 225 giapponese (+5,6%) ha concluso una settimana positiva. Il mercato cinese ha continuato ad essere influenzato dagli stimoli sia monetari che fiscali, che hanno l’obiettivo di permettere al paese di raggiungere il target di crescita del +5% annuo. Questo slancio ha anche trainato i prezzi di diverse materie prime, tra cui rame, alluminio e zinco, di cui la Cina è un grande consumatore a causa del suo vasto settore manifatturiero.
MERCATI AZIONARI AMERICA
Negli Stati Uniti sia l’S&P 500 che il NASDAQ hanno terminato la scorsa settimana in rialzo, rispettivamente del +0,6% e del +1,0%. Lo scenario di soft landing si sta consolidando sui mercati, anche se gli ultimi dati macroeconomici hanno reso evidente che la Fed deve mantenere alta l’attenzione sullo stato di salute
dell’economia americana. La fiducia dei consumatori infatti ha deluso le aspettative, registrando il maggior calo da agosto 2021, mentre il Core PCE, l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed, è riaccelerato a 2,7% a/a, rispetto al 2,6% del mese precedente. Per ora sembra che l’ultima decisione della Fed sia stata appropriata,
ma i dati di questa settimana, tra cui il rapporto sul lavoro e l’ISM manifatturiero, e le conseguenti reazioni del mercato, particolarmente sensibile in questo periodo a notizie negative, saranno cruciali per confermare o rivedere questa valutazione.
MERCATI AZIONARI EUROPA
In Europa i mercati hanno avuto un’ottima settimana, con l’MSCI Europe in rialzo del +2,7%, trainati in parte anche dalle misure di stimolo in Cina e dal rally del mercato cinese. Il Dax tedesco (+4,0%) e il CAC 40 francese (+3,9%) si sono ripresi dalla debolezza dell’ultimo mese, tornando a sovraperformare sia i vicini del sud Europa (IBEX 35 +1,8% e FTSE MIB + 2,9%) che il Regno Unito (FTSE 100 + 1,1%).
Nel caso della Germania, si è osservato un distacco tra l’andamento del mercato (spinto dall’ottimismo riguardo a ulteriori tagli dei tassi) e l’economia reale, che rimane molto debole e a tratti in peggioramento, come evidenziato dell’indice Ifo e dal sentiment dei consumatori. Anche le prospettive future continuano ad essere negative, con il timore che le tariffe che seguirebbero una vittoria di Trump possano indebolire ulteriormente i settori più importanti dell’economia tedesca.
Â
Â
FOREX
Sul mercato valutario, l’USD è rimasto stabile contro l’EUR, indebolendosi invece rispetto ad un paniere più ampio di valute di Paesi sviluppati (-0,3%). Negativa anche la sua performance nei confronti delle divise dei Paesi emergenti (-0,4%).Â
COMMODITIES
Sul mercato commodities, l’oro registra un aumento delle quotazioni (+1,4%) a 2.658 USD/oncia. In ribasso il prezzo del petrolio (-5,2%), mentre registrano un aumento i prezzi dei metalli industriali (+5,8%).
Agenda
Vediamo ora i principali avvenimenti della settimana che potrebbero influenzare i mercati:
Mercoledì
Alle 16:30 gli Stati Uniti comunicheranno il dato relativo alle scorte di petrolio greggio.Â
Giovedì
Alle 14:30 gli Stati Uniti il dato relativo alle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione.Â
VenerdìÂ
Alle 14:30 gli Stati Uniti rilasceranno il tasso di disoccupazione
Â